Ancona, il mago del gioco percepisce il reddito: «Aiuto gli altri a vincere». Condannato

Ancona, il mago del gioco percepisce il reddito: «Aiuto gli altri a vincere». Condannato
Ancona, il mago del gioco percepisce il reddito: «Aiuto gli altri a vincere». Condannato
di Federica Serfilippi
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Mercoledì 1 Maggio 2024, 01:00 - Ultimo aggiornamento: 10:51

ANCONA Quando scommetteva era quasi infallibile, poiché - a suo dire - aveva elaborato un metodo statistico ad hoc per non sbagliare le puntate. Per spiegare i trucchetti, aveva anche lanciato un canale Youtube, intitolato “Quellicheilmago”, riscuotendo un buon numero di follower. Peccato che, stando alla procura, tutte le vincite accumulate non sarebbero state dichiarate al Fisco, tanto da risultare idoneo a percepire il reddito di cittadinanza. 


Le somme contestate

Da aprile 2019 a novembre 2020 l’Inps gli aveva erogato 13.200 euro. Una somma illegittima, secondo le risultanze dell’indagine della Guardia di Finanza e per il giudice Tiziana Fancello, che ha condannato il «matematico» (così si era presentato in udienza) a un anno di reclusione, pena sospesa. L’uomo, un 50enne anconetano, doveva rispondere della violazione della legge specifica sulla percezione del reddito di cittadinanza. In udienza è stato difeso dagli avvocati Elena Martini e Cristina Bolognini. Prima della discussione, l’imputato ha dato la sua versione dei fatti, spiegando che in realtà non era un giocatore incallito, bensì un matematico che faceva scommesse per «dimostrare che il mio metodo funzionava. Sui social tenevo corsi anti-ludopatia, spiegando ai ragazzi come comportarsi per non incappare nella mentalità dello scommettitore e, quindi, non essere sempre un perdente». Il problema, secondo l’accusa, è che ometteva di dichiarare al Fisco quegli incassi, che nel 2017 ammontavano ad oltre 124mila euro.

Eppure il suo Isee risultava minimo, al punto da poter beneficiare del reddito di cittadinanza. La domanda era stata inoltrata nel marzo del 2019. Il mese seguente, la prima erogazione. Gli accrediti sono andati avanti fino a novembre 2020. In questo lasso di tempo, sempre secondo la procura, aveva omesso di dichiarare variazioni di reddito dovute a vincite di gioco: 11.738 euro nel 2019 e 13.538 nel 2020. Davanti al giudice si era giustificato dicendo che lui raccoglieva i soldi da puntare per conto dei partecipanti ai suoi corsi («Erano 27 nell’ultima sessione»), li faceva confluire in un’unica carta prepagata a lui intestata e poi li investiva nelle varie piattaforme di scommesse online. Le rendite? «Venivano subito redistribuite ai corsisti». Insomma, per sé il 50enne non tratteneva nulla.

Il servizio

«Era un servizio che offrivo gratuitamente perché ero interessato solo a pubblicizzare il mio metodo matematico, sul quale ho anche scritto un manuale», depositato in aula insieme agli estratti conto. «Ho lavorato per 4 anni nel back office di un’agenzia di scommesse, ho visto troppi clienti rimetterci: se il gioco è un divertimento, perché perderci soldi?». E ancora: «Non incassavo niente: terminata la sessione, restituivo il denaro ai corsisti». Probabile il ricorso in appello.

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