Non gli è bastato nemmeno manifestare davanti alla Camera dei deputati, poi in altre città d'Italia. Il suo caso resta irrisolto. E' quello di Nazario Di Cicco, ortopedico della Asl di Caserta «mobbizzato», come lui stesso sottolinea.
L'ultima vicenda è di qualche giorno fa e riguarda la domanda di pensione «una nuova puntata della telenovela tra Asl e Inps di Caserta» - aggiunge il medico. Occorre fare qualche passo indietro e andare al 23 settembre del 2022, quando «per la seconda volta e per lo stesso motivo» al medico viene sospeso lo stipendio. Ci sarà il "bis" anche per il licenziamento, avvenuto il 6 marzo dello scorso anno. A quel punto Di Cicco protocolla la domanda di pensione anticipata. Siamo al 12 aprile dello scorso anno, trascorrono ben oltre i 3 mesi che l'Inps aveva per evadere la pratica ma solo il 30 gennaio arriva la risposta: «La posizione assicurativa di Di Cicco Nazario risulta ancora incongruente» e il riferimento è alla delibera con la quale la direzione generale aveva nuovamente licenziato il medico.
Questo nonostante un sollecito dell'Inps alla Asl, il 10 gennaio, nel quale: «si richiede nuovamente e con estrema urgenza la sistemazione della relativa posizione assicurativa sull’applicativo Nuova Passweb.
Risultato? «Confermano anche di avere documenti che non mi sono stati forniti - dice Di Cicco - è un rimpallo che non si può sopportare e che dura da troppo tempo, una vicenda indegna per un paese che si proclama civile»