ASCOLI Le repentine dimissioni del presidente della Provincia, Sergio Loggi, il giorno prima che la Corte dei Conti notificasse la relazione sul dissesto guidato dell’ente, che comporterà lacrime e sangue nei prossimi anni, ha innescato il sospetto nei consiglieri provinciali sulle reali motivazioni addotte dall’amministratore. Con il dissesto guidato la Corte dei conti assegna alla Provincia un termine (ancora da definire) entro il quale deve adottare misure correttive per ristabilire l'equilibrio finanziario. Loggi si è dimesso dopo che quattro consiglieri su dieci della maggioranza si erano astenuti sul bilancio, un campanello d’allarme sulla tenuta dell’Amministrazione che lo ha indotto ad anticipare i tempi di un’eventuale sfiducia.
La batosta
«Ci é parsa incomprensibile la scelta delle dimissioni del presidente della Provincia e oggi ne comprendiamo i motivi. Siamo venuti a conoscenza della deliberazione della Corte dei Conti pervenuta guarda caso proprio nella giornata successiva al suo addio» affermano i consiglieri provinciali del Pd, Borraccini, Bosano, Novelli e Silvestri. Per quest’ultimo il presidente Loggi si è dimesso senza comunicare nulla di tale situazione a loro, anzi dando rassicurazioni su una possibile uscita dal predissesto. «Mai un'informativa al Consiglio da parte del presidente e abbiamo appreso soltanto ora , oltre un giorno dopo, dell'arrivo della deliberazione della Corte Dei Conti. Un fulmine a cielo sereno che ha visto peraltro il presidente abbandonare la nave, un atto gravissimo! Che tra l'altro mette ancora piú in difficoltà tutto l'ente e anche soprattutto i suoi dipendenti.
L’omissione
«Non ha sentito Loggi la necessità di riferirci nulla, lasciando i consiglieri, completamente privi di qualsivoglia informazione? - proseguono - Stesso comportamento del consigliere Marco Teodori che in qualità di consigliere delegato avrebbe quantomeno dovuto relazionare ai propri colleghi. Sabato scorso, praticamente 48 ore prima della comunicazione della Corte , in occasione della riunione di maggioranza, dietro specifica richiesta di chiarimenti, Loggi non ha dato il minimo segnale di apprensione, anzi si è prodigato nel rassicurare che la procedura stava proseguendo in maniera soddisfacente». In questa situazione esplosiva arriva il nuovo ragionere capo, Serena Piccioni, proveniente dal Comune di San Benedetto.