Era nata con l'intestino al posto del polmone ora può tornare a casa. La bambina, di 17 mesi, è stata salvata, nel giorno di Pasqua, dai medici della Città della Salute di Torino prima con un intervento di correzione diaframmatica e poi, quando nel corso della degenza si è sviluppata una malattia epatica, con un trapianto di fegato. L'organo proveniva da un donatore reduce da Covid-19 e anche la piccina, nei mesi scorsi, ha superato una infezione dal virus mentre attendeva l'organo adatto per il trapianto. La grave forma di ernia diaframmatica congenita era già stata individuata nel corso della ventesima settimana di gestazione dai dottori. Da allora per lei e la mamma c'erano state sole le pareti degli ospedali ad accoglierle. Questo fino a ieri.
La rara malformazione che ha colpito la bambina consiste in un vero e proprio buco nel diaframma che permette all'intestino di spostarsi nel torace compromettendo così il normale sviluppo dei polmoni. Dopo il parto la piccina è stata portata nella Rianimazione pediatrica dell'ospedale Infantile Regina Margherita, diretta dal dottor Giorgio Ivani, e, dopo due giorni di trattamento intensivo, sottoposta al delicato intervento guidato dal direttore della Chirurgia pediatrica dottor Fabrizio Gennari e dalla sua équipe.
L'operazione è stata eseguita presso l'ospedale Molinette dal professor Renato Romagnoli, direttore del Centro trapianti di fegato dell'ospedale Molinette e dalla sua équipe. Le successive cure intensive post-trapianto sono state assicurate dall'équipe di Anestesia e Rianimazione 2 delle Molinette diretta dal dottor Roberto Balagna e «hanno permesso all'organismo della bimba - spiegano alla Città della Salute - di recuperare progressivamente, dopo tutte le difficoltà già superate».