ANCONA Partiamo dai fatti: rimanere o meno sulla panchina dell’Ancona è una decisione che spetta solo a Roberto Boscaglia. Alla luce della salvezza conquistata, infatti, il tecnico di Gela potrà scegliere - entro il 30 giugno - se esercitare o meno l’opzione per il prolungamento contrattuale per altri 12 mesi. Stesso dicasi per il suo vice Antonello Capodicasa. Lo farà? I segnali sono incoraggianti, in particolare facendo leva sulla sua volontà. Per celebrare il matrimonio, tuttavia, servono due elementi oggettivi: la presenza in società dell’ad Roberta Nocelli, fautrice del suo arrivo in corsa a cinque giornate dal termine, e alcune - precise - garanzie che dovranno arrivare dalla proprietà. Tutti temi di imminente discussione nel summit che si terrà la prossima settimana tra l’ad e il presidente Tony Tiong nel quartier generale Hong Kong. Tramontata, salvo cambi dell’ultima ora, l’ipotesi Tokyo dove il patron gestisce un locale, l’Havana 1950, nel popolare zona di Shibuya.
Le condizioni del mister
Nel post-gara di Ancona-Lucchese, Boscaglia è stato chiaro.
Per un mister capace, in carriera, di centrare ben cinque promozioni - tra cui due dalla Lega Pro alla Serie B con Trapani e Entella - il mero obiettivo del mantenimento della categoria non può essere sufficiente. L’artefice del miracolo Trapani, condotto dai campetti dell’Interregionale siciliana fino alla Scala di San Siro per la Coppa Italia contro l’Inter, scegliendo Ancona si è rimesso a sua volta in gioco. Dopo le delusioni con Palermo e Foggia, ha scelto di rischiare tutto confidando in una difficilissima salvezza senza passare dai playout con appena cinque gare a disposizione. Ecco perchè l’upgrade diventa quasi automatico con tali premesse.
Ds, spunta anche Ortoli
In questo senso sarà determinante la scelta del direttore sportivo che possa lavorare e operare in piena sintonia con l’allenatore. Il miracolo Trapani citato in precedenza, non a caso, è stato reso possibile dall’unione d’intenti - e dalla competenza - sia di Boscaglia sia del direttore Daniele Faggiano. Questo per dire che il nuovo ds chiamato a sostituire Francesco Micciola dovrà saper avanzare di pari passo all’allenatore sia condividendone le idee tattiche sia gli obiettivi richiesti dalla società. A tal proposito, in queste ultime ore, ai nomi già noti di Davide Mignemi (ds del Gubbio, pista sempre calda ma raffreddata rispetto alle scorse settimane, complici anche gli imminenti playoff degli eugubini) e Massimo Taibi (ex Reggina e Modena, solo sondaggi su di lui), andrebbe aggiunto quello di Armando Ortoli. Classe 1969, nato a Pescara (un passato da calciatore tra C1 e B tra Bari, Pesaro e Pescara), nel suo passato da ds ha lavorato con Spal, Brescia, Venezia, Catanzaro e Frosinone. Con Palermo e Ascoli, ha svolto mansioni di collaboratore e responsabile del vivaio. Bisognerà capire, nei prossimi giorni, se si tratta solo di uno spiffero di mercato (magari solo proposto da qualche intermediario) o se invece nasceranno i presupposti per qualcosa di più serio.
La sede del ritiro
Infine si inizia a pensare anche alla sede del ritiro estivo. Cingoli, meta dello scorso anno e location selezionata per alcuni camp delle giovanili, è senza dubbio tra le favorite ma non vanno escluse anche mete fuori regione.