Storia Marche, ora si riparte. Fulvio Cammarano nominato presidente, Barbara Montesi è stata designata direttore scientifica

Valentina Conti, Daniele Silvetti, Fulvio Cammarano
Valentina Conti, Daniele Silvetti, Fulvio Cammarano
di Lucilla Niccolini
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Giovedì 25 Aprile 2024, 02:05

Passaggio di consegne, l'altro ieri, all'Istituto Storia Marche, che vanta una storia lunga oltre mezzo secolo. Nato ad Ancona nel 1970, come Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nelle Marche, è un importante centro studi di storia contemporanea, costola dell’Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia. L'Istituto, che vanta una biblioteca di oltre 40mila volumi, è attualmente ospitato a Palazzo Camerata di Ancona, una volta dichiarata inagibile la sede di via Villafranca. 

I rappresentanti

Sono stati dunque eletti i rappresentanti in Direttivo e in Commissione Scientifica per il triennio 2024/2027. E il nuovo presidente: il professor Fulvio Cammarano è stato designato a sostituire il professor Franco Amatori, che resta membro del Direttivo, accanto ai confermati Luisella Pasquini, Doriano Pela, Franco Rismondo e Roberta Tarsi. Con loro, anche Roberto Giulianelli e Carla Marcellini, già vice presidenti, l'ex direttore Amoreno Martellini e due new entry: Matteo Bilei e Salvatore Botta. Del precedente Direttivo, Valentina Conti è stata nominata vicepresidente, assieme a Riccardo Piccioni; Barbara Montesi è stata designata direttore scientifico. Confermati i revisori dei conti, nelle figure di Rinaldo Fanesi, Guido Giambuzzi e Barbara Papa (supplente). La Commissione scientifica risulta composta da Luca Andreoni, Silvia Benini, Michele Cento, Marco Gualtieri. Marco Labbate, Alessia Masini e Massimo Papini. «L'Istituto ha una lunga e importante storia e riconosciuto prestigio nazionale», ha detto, appena eletto, il presidente Fulvio Cammarano, di origini anconetane, editorialista e docente di Storia Contemporanea all’Università di Bologna, presidente della Società Italiana per lo studio della Storia contemporanea (Sissco). «L'obiettivo è di guardare al futuro – ha aggiunto - per fare della storia del XIX e XX secolo una base non solo accademica di riflessione, che coinvolga l'intera cittadinanza regionale.

La storia non è un passatempo, ma l'ossatura portante di ogni comunità politica e sociale». Cammarano raccoglie un'eredità importante, il testimone, impegnativo, da Franco Amatori, professore senior di Storia economica all’Università Bocconi, che ha dovuto fronteggiare l'impasse verificatasi con la Regione Marche, sul fronte dei finanziamenti. «Per fortuna, il Comune di Ancona, che ci ospita da anni a Palazzo Camerata, ci ha dato una mano», commenta il presidente uscente che, nel corso del suo triennio, ha curato e dato alle stampe per l'Istituto alcuni libri, tra cui “Le Marche 1970-2020. La Regione e il territorio” e “Luglio 1960. Le tensioni del cambiamento”.

La vocazione

«Immagino Ancona come una “cittadella della storia”, anche se non vi si trova neanche una facoltà umanistica», commenta la neo vicepresidente Valentina Conti, che 25 anni fa ha fondato la casa editrice Affinità elettive. «Va rilanciata la sua vocazione, anche sotto l'impulso dell’Istituto Storia Marche. È questo il mio impegno», confermato dall'aver dato vita, con autori, intellettuali e giornalisti, al Festival della Storia, la cui sesta edizione si terrà alla Mole Vanvitelliana dal 29 agosto al 1° settembre 2024.

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