ASCOLI Il presidente della Provincia Sergio Loggi replica duramente ai consiglieri che lo avevano accusato di essersi dimesso dopo che la Corte dei Conti aveva dichiarato la procedura di dissesto guidato. «Due anni e mezzo fa sapevo benissimo in che condizioni era la Provincia, con problemi che venivano già dal 2012 - spiega Loggi. - Il consiglio provinciale ha approvato il bilancio che è fondamentale per l’ente. Il consiglio si è chiuso alle 14.41 del 29 aprile; alle 14.41 io avevo già dato le dimissioni in sala consiliare, formalizzate poco più tardi. La delibera della Corte dei Conti è arrivata alle 14.46, io sono stato avvisato intorno alle 15. Ci siamo assunti questa responsabilità perché il nostro compito era dare un supporto a chi ha creato il dissesto. Non siamo stati noi che siamo entrati in carica nel 2021».
Gli interrogativi
Loggi pone alcune questioni: «Perché qualcuno si è astenuto in un consiglio provinciale dove il Bilancio è migliorativo, dove si recuperano 6 milioni in tre anni sul disavanzo? Forse qualcuno sapeva che l’ente andava in pre dissesto? L’astensione, nel bilancio, equivale a voto negativo.
Le opere
Loggi prosegue: «Nel bilancio ci sono importi fondamentali per l’ente, con fondi Pnrr presi dalla nostra amministrazione. Il ponte Ancaranese è stato snobbato da tutti; io ho trattato subito per i lavori, con 11 milioni a disposizione. Qualcuno deve assumersi la responsabilità. Ci sono componenti che stanno in Consiglio da 6 anni e non sapevano del pre dissesto? - si chiede - Anche sui rifiuti abbiamo rimesso in sesto le cose. Il Pd mi ha chiesto di rinviare il bilancio, perché volevano farlo? Forse perché qualcuno sapeva che sarebbe arrivato il pre-dissesto, ma io ho le spalle grosse».
I conti
Il consigliere Marco Teodori evidenzia «I numeri non mentono. Tutti i problemi non derivano dalla gestione Loggi. La Corte dei Conti ha evidenziato un’inerzia pesante fino al 2021, poi si è vista un’accelerazione importante. Dovevamo risanare una situazione difficilissima e si è arrivati ad una grande riduzione del disavanzo. Ci sono 6 milioni per ridurre il disavanzo. Abbiamo preso l’ente che eravamo a -20 milioni e siamo arrivati a -8. Siamo con la coscienza a posto. Per trovare i fondi per le nostre attività, ho fatto ricalcolare le spese, ma c’è qualcuno che dice che questo è un bilancio burocratico. Per la prima volta abbiamo avuto la cassa positiva dopo 14 anni; abbiamo 20 milioni vincolati per le opere pubbliche. A marzo 2022 abbiamo ricominciato a spendere. È stata messa in discussione la mia figura, cercando di minare il mio territorio, ovvero Monsampolo, ma lì sono partiti lavori importanti grazie al nostro impegno».