La castrazione, però, non è l'unica pena: ai pedofili spetta una pena non inferiore ai 10 anni di carcere e, in alcuni casi, è prevista la pena capitale.
La castrazione consiste nell'iniezione di ormoni femminili ai condannati. Le associazioni promotrici del rispetto dei diritti umani sostengono che non si può rispondere alla violenza con altra violenza, mentre la categoria dei medici ha contestato la legge perché potrebbe violare l'etica professionale e, come riporta la Bbc, ai dottori è stata consigliata l'obiezione di coscienza.
La pratica è già attiva in Polonia, Corea del Sud, Russia e alcuni Stati americani. Nel Regno Unito, invece, possono proporsi spontaneamente i prigionieri.
In Italia la castrazione chimica per i pedofili è stata più volte proposta dalla Lega Nord che ha anche presentato una proposta di legge in Senato.
Il Sud con Salvini: LA CASTRAZIONE CHIMICA PER I PEDOFILI È DIVENTATA LEGGE: LA SCELTA DELL’INDONESIA FA DISCUTERE… https://t.co/iZYo5dKjCZ
— lega nord (@lega_nord) 13 ottobre 2016