FERMO Via libera ai nuovi accordi, validi per tutti i 40 comuni della provincia, tra associazioni sindacali di proprietari di immobili e degli inquilini. Saranno operativi dal 1 giugno, per una durata di almeno tre anni, per stipulare contratti a canone concordato. Una misura tesa a favorire gli affitti di abitazioni, soprattutto per un periodo di lunga durata, grazie ad una serie di agevolazioni fiscali, dall’Irpef allo sconto Imu.
Lo strumento
Uno strumento che si spera possa sortire risultati positivi e contrastare un’emergenza abitativa che si registra con sempre maggiore frequenza.
Il documento
Ma cosa si è approvato in concreto e perché conviene a chi affitta e a chi cerca casa? Nel dettaglio, i nuovi valori assegnati per il calcolo del canone concordato rispecchiano quelli precedenti, con una rivalutazione del 12,5%. Questa tipologia di contratti è requisito indispensabile per conseguire alcune agevolazioni fiscali. Il proprietario locatore potrà accedere, infatti, alla cedolare secca dell’Irpef al 10% sull’importo del canone mensile riscosso. C’è inoltre l’opportunità di un significativo sconto, che può variare dal 30 al 50% sull’aliquota Imu, in base alle disposizioni adottate a livello locale dalle amministrazioni comunali. Abbinando al canone concordato la cedolare secca, è gratuita anche la registrazione del contratto e non sono dovute marche e bolli. «In un periodo in cui il Governo centrale cancella le normative a favore degli affitti delle case, le associazioni sindacali di entrambe le parti continuino a battersi per evitare problematiche e contenziosi tra i cittadini – commenta Sandro Serena, presidente dell’Asppi, una delle associazioni firmatarie dell’accordo - A questo punto, per completare il lavoro svolto ed assicurare una tutela fiscale completa ai cittadini, occorre un intervento dei Comuni che ancora non lo hanno fatto, affinché deliberino quanto prima l’agevolazione fiscale della diminuzione dell’aliquota Imu a favore dei proprietari locatori. È un tema su cui insistiamo e ci battiamo da tempo. Alcune cittadine hanno compreso l’utilità di questo strumento e lo hanno fatto già da diversi anni, altre ci sono arrivate più recentemente. Nei centri più piccoli questa esigenza è meno sentita, essendoci in genere un minor numero di seconde case, per questo ci sono ancora enti che non hanno approvato ancora queste riduzioni».
L’attestato
Le associazioni di proprietari e inquilini ricordano anche che, come previsto dalle disposizioni ministeriali e dalle interpretazioni dell’Agenzia delle entrate, che per accedere alle agevolazioni è obbligatoria un’attestazione di rispondenza tra il contratto stipulato e l’accordo in vigore nel comune dove si trova l’immobile in affitto. «Tale documentazione può essere rilasciata solo dalle associazioni di categoria firmatarie dell’accordo – puntualizza il presidente di Asppi Fermo Sandro Serena – Con questo attestato si potrà accedere all’automatica concessione delle agevolazioni fiscali».