SAN BENEDETTO «Il surreale sta diventando reale. Sembra un libro di Kafka, mentre invece è un fatto sconvolgente». C’è l’amarezza di un’intera categoria nelle parole scelte da Sandro Assenti per commentare la recente sentenza del Consiglio di Stato che ha confermato la scadenza delle concessioni demaniali per le spiagge al 31 dicembre scorso. Dunque, secondo i dettami dei massimi giudici amministrativi, dovrebbero essere disapplicate le proroghe concesse per la fine del 2024, imprimendo così un’accelerata alle aste. La “Spada di Damocle” della direttiva Bolkestein potrebbe presto calare sulle teste di tanti imprenditori balneari.
La sentenza
«La sentenza arriva a prevedere l’indizione della procedura di evidenza pubblica durante l’estate - afferma il patron dei Bagni Andrea, dirigente di Confesercenti -. Lascio immaginare che disastro sarebbe, anche perché non ci sono le norme attuative che dettano i parametri su come predisporre i meccanismi di questo iter». Insomma: un bel caos. L’ennesimo colpo di scena che non farà vivere giorni tranquilli ai concessionari di spiaggia. «Sono convinto che non ci siano i tempi per andare all’asta già questa estate - prosegue ancora Assenti - ma che ci si vada mi sembra ormai assodato. Quello che mi fa pensare è la tempistica di questa sentenza. Sembra un accanimento nei nostri confronti e sembra che i giudici abbiano la sfera di cristallo. Infatti, dicono che c’è scarsità della risorsa-spiaggia, mentre invece la mappatura approfondita voluta dal Governo Meloni non è stata ancora completamente terminata.
La posizione
Anche l’amministrazione comunale sambenedettese rimane alla finestra: «Noi ci siamo attenuti alla legge e una sentenza non si discute ma si applica - dice l’assessore all’urbanistica Bruno Gabrielli -. Detto questo, oggi più che mai occorre un intervento puntuale della Regione Marche che indichi come ci dovremo muovere. Non va dimenticato che la proroga che noi come altri Comuni abbiamo concesso alle concessioni arriva dal Decreto mille proroghe ma soprattutto da un’indicazione proveniente dalla Regione la quale ci ha detto chiaramente di non procedere con le aste. Anche perché un’asta senza regolamento sarebbe impossibile. Serve con urgenza l’intervento della Regione dove i Comuni non vanno lasciati soli».