MONTE SAN GIUSTO - «Come nella vita, nella calzatura non si finisce mai di imparare». E bisogna crederci se a dirlo è Pasquale Bisconti, 90 anni martedì 16 marzo, fondatore del calzaturificio Zecchino d’Oro.
Il distretto calzaturiero marchigiano è famoso in tutto il mondo anche (e soprattutto) per persone come Pasquale, “Pasquì” per tutti, che tutti i giorni si reca nella sua azienda per svolgere le operazioni di spazzolatura, stiratura, ed altro. Lavora ogni giorno 8 ore, come un qualsiasi dipendente.
Il lavoro
Il lavoro, la fabbrica, le scarpe da bambino sono tutto per lui. E quando gli chiediamo perché lavora ancora, Pasquale, tra il serio e il faceto, risponde: «Lavoro ancora perché chi è andato in pensione ora non c’è più».
La famiglia di Pasquale è originaria di Montegranaro e ha origini contadine. A 13 anni, il futuro imprenditore, è desideroso di apprendere l’arte della calzatura e si rivolge all’azienda Severini per poter svolgere un periodo di apprendistato. E per ringraziare il titolare di questa opportunità formativa, gli regala polli, frutta e verdura provenienti dal campo dei suoi genitori. A 21 anni, siamo nel 1952, decide di mettersi in proprio e apre a Monte San Giusto il calzaturificio Sonia che poi diventerà Zecchino d’Oro nel 1960. L’attività è impostata proprio come lo sono tante imprese calzaturiere di oggi perché lavora conto terzi e per il marchio proprio. Due sono le caratteristiche che non sono mai cambiate in 60 anni: la produzione di scarpe da bambino e la qualità del prodotto. Su quest’ultima, Pasquale non è mai sceso a compromessi.
La gestione
Oggi, il calzaturificio, che viene gestito dai suoi figli Cinzia e Marco, dà lavoro a 40 persone, produce oltre 70.000 paia di calzature l’anno e genera un fatturato di circa 5 milioni di euro.
Le scarpe
«In questi 60 anni il modo artigianale con cui vengono prodotte le scarpe è cambiato molto meno rispetto alle modalità di vendita», osserva Pasquale Bisconti, il quale ricorda i momenti brutti della sua vita calzaturiera, come la scomparsa del suo socio Franco Compagnucci oltre dieci anni fa, e i momenti più belli come la festa a sorpresa organizzata all’interno dell’azienda per i 25 anni di attività del calzaturificio e la premiazione per la Fedeltà al lavoro da parte dell’allora Camera di commercio di Macerata avvenuta nel settembre 2014. Si dice che l’imprenditore è ottimista di natura e Pasquale offre la dimostrazione, a modo suo, di quanto il detto abbia un fondamento: «Il mio futuro? Continuare a lavorare. Così a 100 anni ci arrivo sicuramente».